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Fornara, Pasqualino l'elvetico

PASQUALINO FORNARA Aveva tutti i mezzi per vincere il Giro d'Italia, ma non ci riuscì per un niente. Il borgomanerese Lino Fornara indossò più volte la maglia rosa. Mai, però, l'ultimo giorno della corsa a tappe. Nel 1956 ci andò davvero vicino. A fermarlo una nevicata sul monte Bondone, sopra Trento. Era in grandi condizioni, si era appena imposto al Giro della Svizzera Romanda e, sulle strade della penisola, nella cronometro Livorno-Lucca di 54 chilometri, che gli aveva regalato il simbolo del primato. Era l'8 giugno, ma già sui passi Costalunga e Rolle i corridori trovarono un tempo da lupi. Pioveva a dirotto: peggio ancora sul colle del Brocon. E sulle vie della Valsugana, bianche come in pieno inverno, Lino si ritirò. «Faceva così freddo - disse poi il campione novarese - che per alcune settimane non avvertii sensibilità ai polpastrelli delle dita». Sfumato il trionfo al Giro, Fornara si aggiudicò, nella stessa stagione, il circuito di Omegna. E nei due anni successivi dominò il Tour de Suisse (già conquistato in precedenza), stabilendo un record di quattro successi che ancora oggi nessuno ha avuto la forza di battere. Veniva chiamato, non a caso, "Pasqualino l'elvetico". Continuò a correre sino all'inizio degli anni Sessanta, quando lasciò il mondo del ciclismo per diventare imprenditore nel settore delle borsette da donna, nonché gallerista d'arte e albergatore a Legnano. E' morto tredici anni fa, nella notte fra lunedì 23 e martedì 24 luglio 1990, mentre si trovava nella sua villa al Colombaro, l'altura sopra la frazione Santo Stefano di Borgomanero. La sera prima, mentre stava potando alcuni cespugli di rosa, aveva avvertito alcuni dolori muscolari. E' ricordato - così come Domenico Piemontesi, il "Ciclone" di Boca, da un monumento in vetta al Mottarone, dove il Giro (che a maggio sarà nuovamente nelle nostre terre) è tornato nel 2001. Era nato, Fornara, il 23 marzo 1925. Solo a ventun anni, complice la seconda guerra mondiale, salì in bicicletta. Di giorno lavorava come tornitore, la sera (e spesso anche all'alba) si allenava. I successi arrivarono immediatamente. I primi a Invorio (Coppa Martiri), Omegna (Trofeo San Vito) e Gargallo. Nel 1947 passò alla Crennese, con i cui colori prevalse nel gran premio di Nerviano. Uno dei suoi quindici primi posti da dilettante. Due volte andò in testa, altrettante forò. Ma in volata, lui che non era uno sprinter, non ebbe rivali. Si guadagnò il passaggio tra i professionisti nel 1949 con la Legnano. Cui regalò subito il trionfo nel Giro dei tre mari da Bari a Roma, nove tappe per oltre 1.800 chilometri. Autentica impresa quella del 2 luglio 1951: alla Milano-Modena andò in fuga poco dopo il via e non fu più ripreso, anche se si trattava di una competizione non adatta alle sue caratteristiche. Nel 1952 passò alla Bianchi con Fausto Coppi, tuttavia non fu iscritto alla corsa rosa. Lo avrebbero pagato lo stesso, ma lui preferì rompere il contratto: «Sono un professionista, non posso non partecipare». Vinse la frazione da Cuneo a Saint Vincent. In classifica giunse solo trentunesimo. Fornara e il campionissimo di Castellania non si amavano. Sapeva di dovergli rispetto e ubbidienza, ma riteneva di poter vincere anche qualche corsa. Non voleva fare solo il gregario. Si rifece con gli interessi al Giro di Svizzera dove ottenne la prima delle sue quattro affermazioni davanti a Kubler. In una tappa a cronometro mandò fuori tempo massimo una ventina di corridori. Primeggiò inoltre nella gara in salita Sierre-Montana e nel criterium della stessa Sierre. Una stagione da incorniciare quella, con il settimanale Guerin sportivo che gli dedicò una copertina. Fu anche ricevuto dal sindaco Giacomo Borgna in municipio. Nel 1953 eccolo protagonista al Giro (specie nella tappa dello Stelvio in cui fu battuto solo da Coppi) e nel Gran premio svizzero a cronometro individuale, nonché nel circuito di Salò, che lo videro salire sul gradino più alto del podio. L'anno dopo il bis al Giro di Svizzera e uno storico quarto posto al Tour de France, impreziosito dalla terza posizione nella leggendaria ascesa al Mont Ventoux. In salita Lino perse la borraccia dell'acqua perché gli si era rotta la bretella, ma la fidanzata Adriana (diventata sua moglie dodici mesi più tardi) riuscì a fornirgliene un'altra sulla cima della montagna. Fornara (che annoverava tra i suoi tifosi gli attori Ugo Tognazzi e Franca Bettoja) è anche ricordato, negli annali del ciclismo come un pioniere dell'alimentazione idrica in gara.

PASQUALINO FORNARA

 

Pasquale Fornara (Borgomanero, 29 marzo 1925Borgomanero, 24 luglio 1990) è stato un ciclista su strada italiano. Professionista dal 1949 al 1961.

Fu uno dei corridori più rappresentativi del ciclismo italiano degli anni cinquanta. Vinse quattro edizioni del Tour de Suisse (1952, 1954, 1957 e 1958) e un Tour de Romandie (1956). Si classificò secondo alla Vuelta a España (1958), terzo al Giro d'Italia (1953) e quarto al Tour de France (1955).

Buon passista, forte nelle cronometro e anche in salita (vinse il Gran Premio della Montagna in un Tour de Suisse e in un Giro d'Italia), nel 1956 arrivò molto vicino a vincere il Giro d'Italia, ma durante la terz'ultima tappa, la Merano - Monte Bondone, mentre indossava la maglia rosa di primo della classifica, si ritirò semiassedirato durante una tormenta di neve, che costrinse al ritiro altri 43 corridori. Fu il giorno dell'impresa del lussemburghese Charly Gaul, che prima della partenza di quella tappa era ventiquattresimo in classifica generale con un distacco di quasi 17 minuti da Fornara.

In 13 anni di professionismo vinse 25 corse.

Palmarès [modifica]

Coppa Caduti Nervianesi
Classifica generale Giro dei Tre Mari
Milano-Modena
5ª tappa Tour de Suisse (Monthey > Crans-Montana)
7ª tappa Tour de Suisse (Locarno > Arosa)
Classifica generale Tour de Suisse
18ª tappa Giro d'Italia (Cuneo > Saint Vincent)
2ª tappa Giro d'Italia (Abano Terme > Rimini)
Gran Premio di Svizzera
Classifica generale Tour de Suisse
15ª tappa Giro d'Italia (Cervia Pineta > Ravenna)
3ª tappa, 2ª semitappa Tour de Romandie
Classifica generale Tour de Romandie
14ª tappa Giro d'Italia (Livorno > Lucca)
Classifica generale Tour de Suisse
3ª tappa Tour de Suisse (Rheinfelden > Solothurn)
6ª tappa Tour de Suisse (Sierre > Locarno)
Classifica generale Tour de Suisse
8ª tappa Gran Premio Ciclomotoristico

Altri successi [modifica]

Classifica dei Gran Premi della montagna Giro d'Italia
5ª tappa, 1ª semitappa Tour de Suisse (Berna > Berna, cronoquadre)
Classifica dei Gran Premi della montagna Tour de Suisse

Piazzamenti nei grandi giri [modifica]

1949: 28º
1950: 12º
1951: 10º
1952: 31º
1953: 3º
1954: 8º
1955: 7º
1956: ritirato
1957: 8º
1958: 9º
1959: 21º
1961: ritirato
1955: 4º
1956: 24º
1957: 8º
1958: 2º
1960: ritirato

Piazzamenti nelle competizioni mondiali [modifica]

Lugano 1953 - In linea: 12°
Solingen 1954 - In linea: 10°
Frascati 1955 - In linea: 7°

Nome: Pasqualino Fornara

Nato: 29 marzo 1925, Borgomanero

Morto: 24 luglio 1990, Borgomanero

Ritirato: 1961

Squadre di Club:

1949-50        Legnano-Pirelli

1951             Legnano-Pirelli Cilo

1952             Bianchi-Pirelli Cilo

1953             Cilo Bottecchia

1954             Bottecchia-Ursus

1955             Bottecchia-Ursus Leo Clorodont

1956             Cilo-Saint Raphael

1957             Cilo-Toscanelli

1958              Ignis-Pefia Solera-Doniselli

1959              Elmi-Guerra

1960              Elmi-Mondia

1961              Vow 

Da Allenatore:

1965              Cynar-Allegro